L’abito da sposa: conosciamo da vicino tutte le parti di cui si compone

L’abito da sposa del nuovo millennio può essere declinato in mille modi diversi per rendere colei che lo indossa la vera protagonista del grande giorno: vediamo di non… perderne un pezzo.

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Vista la molteplicità delle scelte è bene soffermarsi sui vari aspetti che compongono il vestito da sposa per non fare confusione nella scelta e indossare la tipologia che meglio si addice ad ogni fisico e corporatura. Abbiamo deciso quindi di “sezionare” l’abito in tutte le sue parti cercando di spiegarle al meglio per le spose che presto avranno a che fare con l’organizzazione delle nozze.

La scollatura: l’elemento dell’abito da sposa che non passa mai inosservato.

Partendo dalla parte superiore del vestito da sposa abbiamo diverse tipologie di scollature, ossia quando lo scollo lascia completamente scoperto il collo e una parte più o meno ampia del petto e, in alcuni casi, persino le spalle. Se nel giorno della cerimonia farà freddo potrete comunque scegliere un abito con belle scollature o spalle scoperte. Basterà coprirle con un grande scialle o una stola di cashmere, o una piccola giubba in pelliccia, vera o ecologica.
Le scollature si dividono in:

Senza spalline: tipica dei bustier steccati, lascia le spalle scoperte. Soprattutto negli ultimi 5 anni è stata una delle più usate. Ha l’enorme pregio di star bene con qualsiasi taglio di capelli o tipo di acconciatura e valorizza le spose dal decolleté particolarmente generoso.

A barca: è costituita da una linea retta che unisce le spalle, sia sul davanti che dietro, lasciandole leggermente scoperte. Può essere semplice o impreziosita da un bordo di seta, magari colorato, di pizzo o da un filo di punti luce. E’ elegante e discreta ma anche molto femminile. Indicata per le spose che vogliono mimetizzare, ma non mortificare, un seno abbondante.

Rotonda: molto giovanile e “sbarazzina” sta bene alla maggioranza delle spose e si abbina perfettamente a quasi tutti i tagli, soprattutto in abiti con le maniche lunghe.

Quadrata – Rettangolare: è adatta per focalizzare l’attenzione sul busto e sul decolleté e contribuisce a snellire la figura ingentilendo i fianchi larghi e valorizzando la vita stretta. Ma non solo. E’ perfetta anche per camuffare le spalle “cadenti” o qualche chiletto di troppo e, inoltre, allunga il collo dando un’aria elegante.

All’americana: come dice il nome stesso, nasce nell’upper class statunitense. Si allaccia intorno al collo con un bottone prezioso o un semplice nastro, lasciando braccia,  spalle e schiena scoperte e ricoprendo invece tutto il seno. Molto sensuale, mette in risalto le curve dissimulando i difetti del busto.

A cuore: è quella romantica per eccellenza e adatta alla sposa con un bel seno. Meglio però lasciar perdere se non si hanno il collo corto e la figura molto slanciata.

A V: ha una forma geometrica semplice e lineare, come il suo nome insegna, e non ha particolari controindicazioni. Sta bene a tutte e con tutti i modelli di abito e può essere più o meno accentuata.

Monospalla: lascia scoperta completamente una delle due spalle e nell’altra è costituita da una spallina piuttosto spessa valorizzata da fiori realizzati ad arte o da una treccia di stoffa che conferisce un tocco elegante e raffinato all’abito.

Proseguendo l’analisi dell’abito da sposa sono fondamentali le diverse tipologie di tagli e linee che conferiscono un determinato portamento adattandosi alla forma del corpo per meglio valorizzarlo. 

Anche in questo caso, per i tagli e le linee dell’abito da sposa esistono diverse tipologie.

Modello Principessa: Svasato e scivolato sui fianchi. Ha il pregio di adattarsi a tutte le silhouettes dal momento che è possibile scegliere l’ampiezza della gonna e la scollatura del corpino, nascondendo eventuali inestetismi.

Modello Impero: Un classico della moda sposa con il punto vita spostato sotto il seno per nascondere le rotondità. La gonna può essere modellata a seconda delle esigenze:  ampia, rigida o più morbida e scivolata sui fianchi. Per le spose che non hanno un “vitino” da vespa e vogliono focalizzare l’attenzione su spalle e decolletè.

Modello a tubino: Per coloro che amano un’eleganza semplice e classica, quasi senza tempo. Si può modellare su tutti i tipi di fisici, seguendo le linee del corpo ma senza stringerle in modo esagerato. Grazie alla struttura molto semplice consente anche numerose variazioni legate a tessuti, scolli e strascichi.

Modello a sirena: molto sexy e attuale. Segue le curve del corpo, sottolinea i fianchi e si allarga verso il fondo. In genere abbinato ad uno strascico lungo o corto e impreziosito da pizzi, ricami, perline o punti luce. Si adatta a silhouttes ben disegnate e prive di imperfezioni.

Modello sottoveste: Il taglio è semplice ed essenziale caratterizzato da un ampio decolleté, profonde scollature a V e spalline sottili. Realizzato in seta o in tessuti impalpabili è per la sposa raffinata, alta e sinuosa. Può essere completato con stole o giacchini leggeri.

Modello a palloncino: E’ la combinazione fra un corpino attillato e una gonna ampia, drappeggiata o a strati. I tessuti sono molto preziosi. Nelle spose dotate di grandi forme nasconde i fianchi e fa risaltare il seno. In quelle più esili conferisce importanza alla figura.

Modello bustier: Il punto focale è costituito dal corsetto steccato che si allaccia sulla schiena con le stringhe. La gonna è molto ampia sullo stile Settecentesco. Per rendere adatto l’abito alla cerimonia in chiesa bisogna prevedere un bolerino per coprire le spalle.

Modello innovativo: sono alternativi al tradizionale abito bianco. Proposti sulle passerelle degli ultimi 7-8 anni, sono caratterizzati da cinte o decorazioni di colore diverso, dal rosa al verde chiaro. Alcune linee propongono addirittura abiti interamente di colore pastello fra cui azzurro, blu, o rosso ciliegia o tessuti “stropicciati”.

Altro elemento fondamentale dell’abito da sposa è il tessuto con cui verrà realizzato, che non dovrà essere scelto a caso. 

L’aspetto principale da tenere in considerazione è la consistenza per conferire al risultato finale una forma perfetta e che dovrà essere valutata in base alla stagione. In inverno è meglio orientarsi sulla microfibra mentre in estate vanno bene tessuti più leggeri, come raso e seta.
I tessuti principalmente utilizzati per l’abito da sposa sono:

Georgette creato dalla sarta francese Georgette De La Plante, è un tessuto prezioso che può essere in seta, cotone, fibre artificiali o sintetiche. Appartiene alla famiglia dei “crespi” e ha un aspetto fluido e cascante.

Organza: Seta leggera e trasparente dall’effetto leggermente rigido e madreperlato e prodotta con fili finissimi.

Raso: liscio e lucido grazie al particolare intreccio dei fili della trama e dell’ordito. Ha un aspetto brillante.

Broccato: seta pesante, generalmente lavorata a motivi floreali in rilievo con inserti di fili dorati e argentati.

Chiffon: velo trasparente di seta in filato ritorto. Usato generalmente non come base dell’abito, ma sovrapposto al tessuto principale.

Taffetà’: seta liscia a struttura serrata e quasi rigida. Può essere operato o stampato.

Mikado: raso in seta pesante, consistente e rigida, originario del Giappone.

Shantung: luminoso e lucente, è un tessuto in seta con grammature irregolari in superficie.

Parte integrante, ma non obbligatoria, dell’abito da sposa è il velo, per dare un tocco di romanticismo e completare il capo. 

Di solito si abbina a “contrasto”. Se il vestito da sposa è in pizzo si opterà per un velo in tulle e viceversa. Dovrà comunque adattarsi alla tipologia e stile della cerimonia. Per una sposa moderna è consigliabile un “velo corto o a voliera”. Se la scollatura è vistosa e generosa va bene un “velo a scialle”. Alla cerimonia classica si addice il  “velo lungo” fino a tre metri e anteriormente fino a metà busto. Il “velo a mantello” è invece quello appoggiato sulla testa e orlato con nastro prezioso.